La mappa.

 

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Terzo tempo, un’intuizione, uno ce l’ho al limite zero, l’altro sul punto finale del fenomeno, così la figura è piatta, bidimensionale, nella realtà i piatti stanno sulla tavola solitamente pieni di cibo prima di iniziare il pranzo, questa è pura teoria, cosa centra con la tavola? Dicevo così, tanto che importa, l’intuizione scava nel linguaggio, l’arco della vita, un arcobaleno dal punto zero al finale su cui scorre il cursore del clip, il panta rei di Eraclito per intenderci, qualcosa del genere, la figura si guarda, l’arcobaleno sta sopra il piatto, potrebbe essere ancora il cibo, in questo caso la figura prosegue dalla bocca al culo, due tempi, il terzo potrebbe essere l’energia emanata oppure la merda. Merda e cibo sono esterne alla digestione, rimane l’energia…come inizio può andare ma si può vedere da altri punti di vista, il foglio di carta oppure lo schermo del computer su cui si scrive, anche loro sono piatti, almeno all’apparenza, parole come cibo oppure merda, i significati che esprimono sono esterni alla pagina, escono, sulla carta si vede bene, sul computer un po’ meno. 

Divaghiamo a caso, si potesse ripristinare il corpo come si ripristinano i computer, reset totale, da zero, un sogno, questi programmatori devono essere dei geniacci eppure non sopravvalutiamoli, in fin dei conti si tratta solo di pratica, la macchina agisce domanda e risposta, ogni parola è un numero di telefono, un nome, collegato dentro la pagina ad una forma, circuiti stampati su file, script come dicono loro, si chiamano e quelli rispondono, si vede il processore in mezzo che fa da tramite tra il nome e la forma, una centrale telefonica che penetra il foglio in profondità, altri significati, la memoria, dico o sento una parola e nell’immaginazione vedo la forma, anche l’uomo è un computer, sembra d’essere incatenati, proprio così. La figura si esporta, ancora energia, senza corrente non funziona come non funziona senza cibo, ci può essere qualcosa di latente ma in ogni caso anche il latente ha bisogno di energia, mangiare e cagare è la regola generale, forse file cannibali che si nutrono di altri file, in fin dei conti il file è come una zecca gonfia di sangue oppure una bolla di sapone, si possono far scoppiare ma le catene rimangono, incatenati alla digitazione, basta mancare una virgola che la macchina tace e spernacchia, incatenati al giudizio, basta dire una parolaccia che i cottolenghi gridano alla volgarità, il computer non distingue tra parole buone e cattive, si può scrivere merda oppure brioches e quello non fa una piega, così dovrebbe essere invece quei geniacci hanno introdotto il safeti family, come dire il peccato originale, in questo caso un altro terzo tempo, non si può dire quarto perché è solo nominale, non ha forma, puro giudizio, a priori Kantiano, tipico del cottolengo americano, i want you dice lo zio Sam, punta il dito a caso e sotto a chi tocca, altre catene, l’intuizione che meraviglia, altro che computer, quella tocca dove vuole, senza catene, si vede il peccato originale informatico, la figura è utile per il confronto, la filosofia non è informatica questo significa che la forma della filosofia è l’informatica, in questo caso naturalmente perché la filosofia non è qualsiasi altra cosa quindi è la logica di tutte le cose.

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Continuiamo a divagare, al terzo tempo, cioè all’energia emanata si vede sovrapposto il giudizio a priori, una catena che blocca, in America si vede bene, il giudizio di un serial killer ben pensante, esempi ce ne sono a bizzeffe, tra i tanti De Niro in Taxy driver, Bronson nel Giustiziere della notte, Rambo, Manson ecc., parole prive di giudizio, quel che si vede, l’elevazione del serial killer, parola della bibbia, anche dio stermina i primogeniti degli egiziani, un assassino di bambini ma i cottolenghi dicono che è buono e la figura si esporta, proprio come nei computer, di generazione in generazione.

Bene o male sono giudizi a priori, solitamente quel che bene per uno e male per l’altro e viceversa, Russi e Americani l’hanno menata per anni con la guerra fredda, il computer è pieno di spie, haker, controlli incrociati, vatti a fidare di sti cazzi di geniacci, che in fondo, cioè nel data base, siano dei bambinoni citrulli e boccaloni come tutti?

Come premessa ci siamo quasi, bisogna intendersi, ogni porcile ha il suo porcaro ed ogni porcaro i suoi metodi, ad ognuno il suo mestiere. La probabilità che Cristo alias dottor Faust o falso dottore fosse un serial killer crocefisso per finta l’abbiamo già esposta ed il risultato, cioè l’effetto espresso dalla causa la accerta. I pluri omicidi privi di logica che avvengono quotidianamente in America sono l’effetto del perbenismo da serial killer americano, la libertà è catena, non si può fare un complimento ad una ragazza che si viene citati in tribunale, si può proprio dire anche se non sembra, in America quelli che stanno meglio sono quelli che non hanno un cent da farsi rubare da avvocati fasulli e dottori che non sanno ne verbi ne tabelline come i somari delle elementari.

In America e in Russia che sono ex muzic che si credono superiori perché non sono negri, cioè la loro origine, è facile ma la vita non è uno scherzo e quando il cibo raggiunge il buco del culo l’energia si spegne ed esce la merda, senza giudizio, questo è il campo d’azione dove si muove la caccia al tesoro, i geniacci programmano la macchina virtuale, gli scrittori quella reale, sembra la stessa cosa, si tratta sempre di parole e non si può sbagliare una virgola.

Adesso bisogna trovare un negro, in questo caso un nero, sappiamo già che ha la mentalità da ex schiavo come i bianchi, pieno di catene, il resto dell’identikit lo tracceremo la prossima puntata, rock furioso, scopate da pazzi e chi più ne ha.

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Questa mappa dovrà pur essere da qualche parte, continuiamo a cercare.

Caccia al tesoro:     prima  _   poi

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